Descrizione
Amazing Grace fu uno degli inni più amati dai neri, nonostante fosse stato composto proprio da un ex mercante di schiavi. Trattandosi di un testo scritto appositamente, non sussistono dubbi o diverse interpretazioni sui versi. Pur non trattandosi propriamente di uno spiritual, bensì di un inno, la sua fama lo ha portato ad essere interpretato da numerosi cori e solisti gospel e a diventare uno dei più celebri canti popolari del mondo. Gli studiosi affermano unanimemente che Amazing Grace è il canto più amato e più cantato nelle assemblee liturgiche delle chiese afro-americane.
L’autore è John Newton (1725 – 1807), ministro della chiesa d’Inghilterra, che scrisse questo semplice inno per i lavoratori di Olney, un piccolo villaggio nella contea di Buckingamshire abitato soprattutto da ricamatrici. La melodia sembra essere di origine scozzese o irlandese ed è attestata come canto popolare americano per la prima volta nella raccolta “Virginia Harmony” di Carrell e Clayton (1831). Amazing Grace appartiene alla ricchissima collezione degli inni religiosi scritti per il culto delle chiese evangeliche.
È probabile che proprio le musiche e i testi contenuti negli innari delle diverse confessioni protestanti fossero le prime forme di musica europea che ai neri toccò di ascoltare in America. Alle forme più semplici di armonizzazione polifonica si ispirarono i più antichi cori di neri che si esibirono nei teatri, primi fra tutti i Jubilee Singers dell’Università di Fisk nel 1871. Era uso comune che i testi biblici venissero modificati sia per adeguarsi alla misura musicale, sia per adeguarne il significato alla situazione presente.
L’armonizzazione qui presentata comprende tre esposizioni del tema, la prima e la terza in tonalità di Do maggiore, la seconda in tonalità di Fa maggiore.
![]() L’esposizione iniziale è affidata al flauto tenore, con la possibile aggiunta del flauto contralto. Solo la chitarra e le due percussioni sostengono questa prima presentazione, da eseguire con una sonorità delicata. La scrittura della parte chitarristica consente un’agevole divisione fra chitarra 1, cui affidare le note gravi di inizio battuta, e chitarra 2, che eseguirà gli accordi sui tempi deboli della battuta. Se si desidera limitare l’esecuzione a questa prima esposizione, la fermata sarà l’accordo iniziale di battuta 17. |
![]() Dopo due battute di modulazione, il flauto contralto espone per la seconda volta questa dolce melodia, in tonalità di Fa maggiore. A questo punto entrano tutti gli altri strumenti: i flauti soprani 1 e 2 con poche note di riempimento (ma il flauto soprano può anche eseguire la melodia); il flauto tenore ricama un contrappunto basato sulla caratteristica cellula melodico-ritmica della terzina discendente; Xilofono e tastiera integrano la parte di sostegno armonico della chitarra. La parte tastiera si può dividere agevolmente fra due esecutori, qualora fosse necessario facilitare. Desiderando interrompere qui l’esecuzione, la fermata sarà fatta sull’accordo iniziale di battuta 35. |
![]() Eccoci quindi all’ultima esposizione del tema, nuovamente in Do maggiore, effettuata dai flauti soprani 1. I flauti contralti contrappuntano al posto dei tenori, i quali hanno ora una melodia molto più distesa. Mentre xilofono, chitarra e tastiera continuano il loro sostegno armonico, le percussioni adottano la terzina come base del loro fitto dialogo. |
Amazing grace! how sweet the sound. That saved a wretch like me! I once was lost, but now I am found. Was blind but now I see. ‘Twas grace that taught my heart to fear. Through many dangers, toils and snares The Lord has promised good to me. Yea, when this flesh and heart shall fail, |
Meravigliosa grazia! Che lieta novella Che ha salvato un miserabile come me! Un tempo ero perduto, ma ora sono ritrovato. Ero cieco, ma ora ci vedo. È stata la grazia ad insegnare al mio cuore il timor di Dio Attraverso molti pericoli, travagli e insidie Il Signore mi ha promesso il bene, Sì, quando questa carne e questo cuore verranno meno, |
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